La Storia della Chiesetta
…la chiesetta di Sant'Antonio Abate al Lazzaretto
La chiesetta è costituita da una struttura semplice: un rettangolo unico di circa 5 metri di altezza per 7 metri di profondità con un abside poligonale, sulla parete sinistra in una piccola nicchia arricchita con una cornice decorativa in marmi policromi si trova in una scultura in marmo bianco della Madonna d'autore anonimo.
La Chiesa di Sant'Antonio abate in origine fu un semplice oratorio (cappelletta) ed il suo nome appare per la prima volta in un rogito notarile del 1385 per l'affitto di un terreno ad essa contiguo: "petia una terre campi jacentis in territorio burghi de Serono ubi dicitur ad Sanctum Antonium".
La costruzione della Chiesetta fu attribuita ad Antonio Zerbi verso la metà del 1400.

In corrispondenza dello stipite della porta secondaria, che si apre verso centro del paese, e a nord del campanile, che funge da parete interna nel locale sopra alla sacrestia, sono state scoperte delle decorazioni in pittura povera. Tutto questo ci porta a ricordare come anche le pareti interni della chiesetta fossero state un tempo decorate e che le numerose ristrutturazioni e la calce che durante le epidemie di peste veniva posata per disinfettare, le abbiano irrimediabilmente cancellate. Leggendo gli atti delle visite pastorali del 1583 dove S. Carlo Borromeo, in una delle sue visite alla chiesa, fece delle prescrizioni di riforma: ordinò di ripulire tutte le pareti con intonaco bianco e di ornarle con pitture (P.M. Sevesi). Altre notizie sono di un certo Pasetti che nei primi anni del 1900 affrescò l'abside e dipinse le figure di San Carlo e San Mauro. In anni recenti rimuovendo il paliotto di marmo dell’altare per eseguire lavori di restauro è stato scoperto un bellissimo affresco in arte povera sul fronte dell’altare, è stato quindi riportato allo stato originale e il paliotto in marmo che lo copriva è stato sistemato nell’adiacente sacrestia. Oggi anche se la chiesetta si presenta spoglia, quasi priva di valori artistici e architettonici, merita ugualmente attenzione se non altro per memoria popolare; per 700 anni è stata centro di fede e di devozione instancabile al Santo del freddo. Migliaia sono ancora oggi le persone che accorrono per il bacio della reliquia e per una preghiera di intercessione.
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Visite oculistiche per i bambini
ButtonNel 1506, cent'anni più tardi, i figli di Antonio ridisegnarono e sistemarono la chiesa nell'impianto sostanzialmente giunto fino a noi e a ricordo del padre fecero murare all'esterno di essa una lapide ancora ivi esistente.
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Donazioni di giocattoli
ButtonNel corso degli anni, la chiesetta diventa testimone di numerose epidemie di peste: se ne contano 11, quella più famosa del 1630 detta del Manzoni, avendone lo scrittore diffusamente trattato nei Promessi Sposi.
Non è escluso che in questo periodo, anche nella chiesa come nelle stanze della casa del massaro (annessa alla chiesa stessa) siano stati ricoverati gli infetti di peste; è certo comunque che attorno sorgeva capanne protette da assiti e che in questo luogo furono sepolte più di duemila persone morte nei contagi.
Dal Lazzaretto di Saronno però se ne parlerà in altra occasione, sicuramente nelle prossime edizioni.
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Bisogni speciali
ButtonIn settecento anni di storia numerose sono state le visite pastorali di Monsignori e Cardinali alla piccola chiesa (con tutta probabilità consacrata da S.Carlo Borromeo) e molti sono stati anche i segni materiali ad essi lasciati, purtroppo quasi tutti cancellati nel tempo.
A testimonianza di questo passato restano due statue risalenti ai primi del 1500: una in legno raffiguranti San Rocco e l'altra in cotto raffiguranti Sant'Antonio; la prima collocata in una nicchia nella parete destra della chiesa sopra una teca contenente alcune ossa di appestati e l'altra insieme ad una statua in marmo di S.Giovanni, collocata nella parte terminale dell'abside sopra un altare consumato dal tempo ma sempre di suggestiva bellezza.